I noduli tiroidei sono una patologia piuttosto diffusa, soprattutto tra le donne. Benigni nella maggior parte dei casi, vanno però tenuti sotto controllo per scongiurare l’eventualità che celino un cancro alla tiroide. In questo articolo, un rapido approfondimento dedicato a cause, sintomi, diagnosi e possibili cure dei noduli alla tiroide.

La tiroide è una delle principali ghiandole endocrine, deputata a mantenere il corretto funzionamento metabolico dell’intero organismo.  Sempre più spesso ed in qualsiasi momento della vita, la tiroide può andare incontro ad alterazioni della propria funzione sia in eccesso (ipertiroidismo) sia in difetto (ipotiroidismo). Anche il riscontro di noduli della tiroide rappresenta una evenienza molto frequente, soprattutto nelle donne (quattro volte più che negli uomini) e negli anziani. Nella maggior parte dei casi, i noduli tiroidei non danno problemi, ma è sempre bene tenerli sotto controllo, per evitare la degenerazione in patologie più gravi, come il cancro.

Cosa sono i noduli alla tiroide: definizione e tipologie

Dal punto di vista fisico, i noduli tiroidei sono delle masse che possono formarsi in vari punti della tiroide, sia sulla superficie, sia internamente. Al loro interno, possono essere costituiti da materiale solido (quando sono il frutto di una proliferazione del tessuto ghiandolare) o liquido. A seconda delle caratteristiche che presentano, è possibile distingue diverse tipologie di noduli della toroide. Esistono, ad esempio, i noduli palpabili o impalpabili, a seconda della dimensione, oppure quelli caldi e quelli freddi (i più comuni). La distinzione più importante, però, è quella tra:

  • Noduli benigni, che non evolvono in patologie più gravi e rappresentano la quasi totalità delle masse che interessano la tiroide;
  • Noduli maligni, che possono degenerare in tumore della tiroide e rappresentano tra il 5% e il 10% di tutti i noduli.

Proprio l’esistenza di noduli maligni fa sì che rivesta particolare importanza l’attività di prevenzione e di diagnosi precoce di queste masse, per poter intervenire tempestivamente con terapie adeguate.

Le cause dei noduli alla tiroide

Mentre si è raggiunto ormai un ottimo livello di conoscenza sulla natura e l’evoluzione potenziale dei noduli tiroidei, oltre che sulle possibili cure, poco si sa riguardo le cause di queste formazioni anomale. È ormai però accertato che ci sono delle condizioni che favoriscono la comparsa dei noduli. Le più rilevanti e frequenti sono:

  • Familiarità;
  • Dieta povera di iodio;
  • Adenoma tiroideo o cisti tiroidea;
  • Infiammazione cronica della tiroide (tiroidite);
  • Cancro della tiroide.

I sintomi dei noduli tiroidei

Uno degli ostacoli alla diagnosi precoce è la natura molto spesso asintomatica dei noduli tiroidei. Non sempre, infatti, la presenza dei noduli incide sulla funzione globale della ghiandola, mentre i sintomi compressivi si manifestano solo per noduli di grandi dimensioni. Ecco perché molto spesso i noduli vengono diagnostica incidentalmente, in occasione di controlli medici fatti per altri scopi o di visite di routine.

Quando presenti, i sintomi principali dei noduli alla tiroide sono:

  • Comparsa di rigonfiamenti tondeggianti alla base del collo
  • Difficoltà nella respirazione
  • Difficoltà nella deglutizione
  • Disturbi legati a squilibri ormonali (come perdita di peso immotivata, aumento della sudorazione, comparsa di tremori, tachicardia, irrequietezza)

La diagnosi dei noduli

In presenza di uno o più sintomi indicati (ma anche in assenza di sintomatologia, come screening di routine) è bene recarsi da un endocrinologo per effettuare una visita specialistica e sottoporsi a un ecocolordoppler tiroideo. tale metodica semplice e non invasiva, in fatti, consente di identificare e caratterizzare i noduli anche di dimensioni ridotte, fornendo una stima accurata circa il loro rischio di malignità.

La cura dei noduli della tiroide: monitoraggio, iodio radioattivo ed asportazione chirurgica (h2)

Una volta diagnosticato il nodulo, la scelta su come gestirlo spetta ovviamente al medico e dipende dalla natura della massa che si è formata sulla tiroide, dalla sua grandezza e dal fatto danneggi altre funzioni vitali. In linea generale, le possibilità sono tre:

  • Non intervenire, continuando a monitorare l’evoluzione del nodulo: è una soluzione indicata in caso di noduli di ridotte dimensioni e benigni (o di cui non si è potuto accertare la natura perché troppo piccoli);
  • Trattare il nodulo con iodio radioattivo, nel caso siano benigni e caldi ma di dimensione tali da provocare disturbi;
  • Procedere con l’asportazione chirurgica, nel caso di noduli maligni e/o di grandi dimensioni.

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Articolo revisionato dal Dottor Lorenzo Zelano, specialista in endocrinologia presso il Polo Sanitario San Feliciano di Roma